Adulti e Rap: l'importanza di educare i giovani all'ascolto

Negli ultimi anni, il Rap è diventato uno dei generi musicali più popolari tra i giovani. Spesso, però, si sente dire che la musica Rap o Trap siano un male e che possano influenzare negativamente i ragazzi di oggi. Ma siamo sicuri che questa musica sia di per sé negativa? Pensiamoci bene, prima del Rap, negli anni ’50 e’60 il Rock’n’Roll era visto altrettanto male e ancora prima, negli anni ’20 e ’30 il Jazz. In ogni periodo storico è stata presente la “musica di ribellione” pensiamo anche al Tango, al Funk o al Punk; insomma ogni corrente musicale giovanile è stata, a suo tempo, oggetto di critiche e resistenze. Siamo quindi sicuri che la musica attuale sia intrinsecamente negativa o forse può essere uno strumento potente di espressione e comunicazione?

 

Proprio dalla storia, dovremmo aver imparato che non basta semplicemente proibire o demonizzare certi generi musicali, ma è importante insegnare ai ragazzi a distinguere tra ciò che ascoltano e i valori a cui vogliono aderire e che vogliono trasmettere.

 

Molti non sanno che il Rap, ad esempio, nasce come forma di battaglia verbale, uno strumento di espressione delle proprie emozioni, delle ingiustizie sociali o delle proprie esperienze di vita; nata nei quartieri più poveri con lo scopo di utilizzare le parole anziché le armi per fronteggiare i rivali.

 

La vera chiave non sta nella musica e nella sua espressione artistica ma nell’educare i all’ascolto consapevole mantenendo con i ragazzi un rapporto di vicinanza e dialogo anche durante il difficile periodo adolescenziale. 

 

Durante il mio percorso formativo ho avuto l'opportunità di lavorare anche all'interno delle scuole. Questa esperienza mi ha insegnato quanto sia prezioso avvicinarsi ai ragazzi con mente aperta, cercando di comprendere le loro passioni e i loro hobby. Quando si prova ad entrare nel loro mondo senza pregiudizi, si scoprono sorprendenti punti di contatto: valori di appartenenza, desiderio di espressione e bisogno di essere ascoltati. Questo approccio non solo favorisce una comunicazione più autentica, ma rappresenta anche una bellissima occasione di incontro e crescita reciproca.

 

La musica, ad esempio, è una delle principali forme di espressione per molti adolescenti di oggi. Le canzoni che ascoltano non sono fatte solo di melodie e ritornelli, ma racchiudono testi che parlano alla loro emotività, alle loro esperienze e alle loro sfide. Chiedersi cosa percepiscono, cosa sentono e cosa li emoziona di queste canzoni può fornire importanti chiavi di lettura per comprendere il loro mondo interiore.

 

Allontanarsi o “scappare” da ciò che non conosciamo — solo perché ci appare distante o ci spaventa — non è la strategia più efficace. Al contrario, informarsi, ascoltare senza giudizio e provare a capire sono atteggiamenti che arricchiscono e avvicinano. Credo fortemente che non esista una “musica buona” o una “musica cattiva”, ma piuttosto orecchie capaci di ascoltare con attenzione e rispetto.

 

È vero che durante l’adolescenza l’influenza del gruppo dei pari è molto forte, ma è altrettanto vero che l’educazione di un ragazzo si costruisce nel tempo, attraverso il ruolo dei genitori, della scuola, delle esperienze personali e del contesto in cui cresce. Una canzone, da sola, non definisce un'identità: è l’ambiente educativo nel suo complesso a fare la differenza.

La musica Rap inoltre può essere uno sfogo importante per i giovani: attraverso le rime e i testi si possono esprimere le frustrazioni,  i sogni e le aspirazioni. È un modo per dare voce a ciò che spesso non si riesce a dire con parole semplici.

 

In conclusione, invece di demonizzare questa forma artistica, i genitori, tutori e insegnanti dovrebbero cercare di comprenderla e, se possibile, condividerla, ascoltando i giovani e discutendo con loro dei contenuti che ascoltano; sfruttando questi momenti e questo genere per aiutare i ragazzi a sviluppare un senso critico, a capire cosa è positivo e cosa può essere dannoso. La presenza e il dialogo tra genitori e figli sono gli strumenti più efficaci per guidarli verso un ascolto consapevole e responsabile.

Bibliografia

De Carolis, G. (2018). Il rap come forma di espressione giovanile. Milano: Edizioni Giovanili.

 

Ponzio, A. (2020). L’arte del parlare: comunicazione e musica nei giovani. Roma: Carocci Editore.

 

Smith, J. (2019). Music and Youth Culture: The Power of Rap. New York: Routledge.

 

Vettori, G. (2017). Educare all’ascolto: strategie e pratiche. Bologna: Il Mulino.