Raccontarsi attraverso le carte Dixit

La narrazione è strettamente legata alla psicoterapia ed è grazie a questa infatti che si crea l’alleanza terapeutica, che si ha la possibilità di elaborare eventi traumatici e sofferenze ed è proprio la narrazione che permette poi il cambiamento.

 

Uno strumento d’eccezione che permette di dare il via alla narrazione è l’uso di metafore ed immagini poiché queste fanno da ponte tra il sentire intrapsichico dell’individuo e la condivisione esterna. Le immagini artistiche e nello specifico le carte Dixit essendo fortemente simboliche possono essere paragonate a delle rappresentazioni metaforiche predefinite e pronte per essere utilizzate dal narratore che può sfruttarle come trampolino di lancio per dare il via a racconti di eventi, emozioni, alla narrazione di situazioni inedite di auto-narrazione sia all’interno di una terapia individuale, che di coppia e familiare.

 

Uno dei momenti in cui possono essere utilizzate le carte Dixit è ad esempio, il momento della presentazione, infatti nella maggior parte dei casi quando ci viene chiesto di presentarci, si tende ad esporre sempre gli stessi dati preconfezionati sui quali ci si sente maggiormente sicuri; le carte Dixit in questo possono essere uno spunto di partenza per permettere al paziente di raccontarsi in modo differente. Si può quindi chiedere al paziente o ai pazienti di scegliere una o più carte che li descrivono o che descrivono la famiglia o un evento del passato oppure il terapeuta può estrarre dal mazzo una carta casuale e sviscerare cosa la carta suggerisce al/ai paziente/i. In entrambe queste ipotesi le carte acquisiscono una “funzione maieutica” andando a favorire una condivisione di informazioni più originale e meno preconfezionata utile sia al paziente che al terapeuta che potrà osservare tutto il processo di costruzione della narrazione. Naturalmente i mazzi di carte Dixit possono essere utilizzati oltre che nella fase di avvio della terapia anche in altre fasi cioè in qualunque momento il terapeuta ritenga necessario stimolare il paziente a narrazioni inedite e più spontanee (Macchieraldo, 2022).

 

Come scrive Stefania Macchieraldo (2022): “Le carte dixit usate in questo modo diventano ami che pescano nel profondo, specchi che mostrano l’invisibile, voci dalla capacità analogica più vicine al sentire rispetto alla parola”.

 

Bibliografia 

Tazzioli, E., Macchieraldo, S. et al. (2022). Psicoludia Vol. I. A cura di Corbo, A. Milano: Edizioni Underground.